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Demoni di primavera

Demoni di primavera, 1953
Olio su tela, 115 x 100 cm
Roma, collezione privata

 

È del 1953 Demoni di primavera, una composizione “a sé stante” realizzata tra le serie dei Motivi epici e delle Tavolette, e che è semmai da accostare a Babel, dipinto realizzato due anni dopo. In entrambe le opere la ripartizione ritmico spaziale della superficie del quadro è ottenuta con sottili architetture geometriche, il movimento viene reso con lo sviluppo di motivi ritmici, e l’effetto di luce trasparente attraverso il libero gioco dei colori.
I melodiosi giochi lineari, gli avvolgimenti ritmici, gli accordi cromatici che costituiscono questi due dipinti ci riportano inevitabilmente a evocare la pittura di Klee, punto di riferimento fondamentale per Cagli, con cui condivide interesse per le dimensioni più remote della coscienza. Scriveva Cagli nel 1959 sulla rivista “Ulisse”: “Nessuno sa della psiche se non il perimetro di un impenetrabile labirinto ove, tuttavia, i processi associativi sondano e traggono da una illimitata congerie, argomenti, vocaboli, forme, sensazioni, al fine di comunicare e esprimere. Nessuno, però, più dei moderni ha investigato lo spessore di quei sentimenti che occultano, in semi sparsi, la memoria della storia dell’uomo. I moderni, da Cézanne a Mondrian, da Picasso a Klee, hanno in quella congerie gettato per primi come sonda i differenziati processi dell’automatismo analitico”. Demoni di primavera e Babel sono da accostare in particolar modo a un gruppo di acquarelli dei primi anni venti nei quali KIee si cimenta con l’ordine astratto di rettangoli e quadrati puramente geometrici, colorati e nelle tonalità chiaroscure, (cfr. Doppelturm, 1923, acquerello e matita su carta, collezione privata).

Esposizioni: L’Aquila 1963, n. 37, ripr.; Milano 1965-1966, n. 111, ripr.; Palermo 1967, n. 153, ripr.; Gottingen 1970, n. 27, ripr.; Firenze 1972, n. 376, ripr.; Roma 1977, Galleria li Nuovo Carpine, ripr.; Asti 1978, n. 59, ripr.; Ancona 1980, n. 59, ripr.; Teramo 2003, p. 95, ripr.;

Bibliografia: Crispolti, Marchiori 1964, p. 253, ripr.

( Cagli, catalogo della mostra, Ancona, 12 febbraio – 4 giugno 2006, a cura di F. Benzi. )

Corrado Cagli

Tra gli Artisti più importanti del '900 italiano (Ancona 1910 - Roma 1976). Formatosi a Roma, soggiornò a lungo a Parigi e a New York. Partecipò attivamente al movimento pittorico moderno, sperimentando tutte le tecniche pittoriche, compreso l'encausto e il mosaico, dapprima nell'ambito della "scuola romana", poi attraverso sottili ricerche formali di una prospettiva quattrocentesca, fino a giungere a composizioni astratte. Si orientò poi verso motivi realistici per tornare quindi a una ricerca di ritmi spaziali e geometrici. Notevole la sua attività grafica e il suo impegno nell'arte monumentale e applicata che lo condusse a importanti realizzazioni di sculture, ceramiche, arazzi e scenografie teatrali, costumi illustrazioni e molto altro...

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