La grande composizione, realizzata per essere allestita sulla parete di fondo della Sala delle Priorità Italiche, progettata dal gruppo di architetti BBPR, alla VI Triennale di Milano (1936), raffigura la battaglia risorgimentale che pose fine alla Seconda Guerra di Indipendenza, e che rappresenta anche l’inizio del nuovo stato unitario, combattuta il 24 giugno 1859 sull’altopiano di San Martino, nei pressi del lago di Garda, tra le truppe austriache e le truppe franco-piemontesi.
L’opera, che evidenzia il rapporto dell’artista con la pittura della tradizione, in particolar modo, con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello conservata anch’essa nelle gallerie degli Uffizi, è costituita da 9 pannelli (oltre 35 mq) dipinti con la tecnica della tempera encaustica su tavola tamburata. È un’opera mobile, assemblata per la prima volta a Milano con l’aiuto dello scultore Mirko Basaldella, così ideata per evitarne sia la distruzione, come accadde al grande affresco nel vestibolo della V Triennale (1933), che eventuali censure da parte del Direttorio della Triennale. Fu proprio grazie all’intervento di Mario Sironi che Cagli potè lavorare al dipinto senza sottoporre alcun bozzetto.