La realizzazione dei due murali a Castel de’ Cesari di Roma, in occasione della ristrutturazione, su progetto dell’architetto razionalista G. Minnucci, dell’edificio destinato all’Opera Nazionale Balilla, segue un momento importante nella definizione dell’opera di Cagli e di quella sua “vocazione murale”.
Il tema scelto è la famosa corsa dei barberi, dal Seicento momento topico del “Carnevale romano”, che consisteva in una gara di una decina di destrieri che da Piazza del Popolo e, attraversando il Corso, raggiungevano Piazza Venezia. A seguito della censura per inadeguatezza tematica il presidente dell’O.N.B. Renato Ricci ne ordina l’immediata distruzione. Distruzione purtroppo eseguita per l’affresco, appena iniziato, del vano scale e che fu fortunosamente evitata per il murale situato nella Biblioteca, nascosto da una camera a canne costruita da Cagli e dai suoi sodali, e che verrà preservato e portato alla luce nel 1945 su iniziativa di Mirko Basaldella.