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Allegoria della fontana sbagliata

Allegoria della fontana sbagliata, 1940
Olio su carta, 28,5 x 21,5 cm
Roma, collezione privata

La colonna, asse della costruzione, ne garantisce la solidità, la vita infusa all’edificio ed anche il suo rapporto tra cielo e terra. Quella del disegno di Cagli è una colonna a spirale ascendente ed è salda sulla medesima base che accoglie anche un forte, legato con corde tenaci, proprio all’ideale elemento di elevazione, che negli inni omerici rappresenta la potenza degli dei. L’ordine dell’Olimpo dipende dalla colonna che sostiene il seggio del dio supremo. Nelle tradizioni ebraiche e cristiane la colonna assume un simbolismo cosmico e spirituale: è proprio l’immagine delle nozze sacre tra cielo e terra ed è comunque una teofania. Però la colonna è anche pietra sacrificale e, dalla memoria dei riti Atlantici ricordati da Platone, transita a noi la punizione del condannato legato alla colonna.
Nel disegno abbiamo di fronte un forte con la testa colma di pensieri e con membra e muscoli possenti. È imprigionato con nodi e cordami che gli cingono la testa, le braccia e le mani. A breve distanza dall’uomo sacrificato s’erge un tempio. Un omuncolo ha mortificato l’inerme con un trapano in forma di spada. Sgorga il “liquido” vitale dal ginocchio, dal femore, dal fianco, dal foro all’altezza del cuore. Il carnefice sacrificatore è costretto ora ad appoggiare alla colonna la scala a pioli e sale per trapanare la testa, dove ancora i pensieri fervono e verificano l’incommensurabilità delle umane dimensioni. Sangue o liquida essenza, comunque vitale, il fiotto che zampilla è frutto di crudeltà.
Quella pretesa dal fanatismo ignorante è sempre una fontana sbagliata. L’uomo che non pensa, che non costruisce con le sue mani prodigiose, che non muove i passi verso la conoscenza, non rispetta l’asse del mondo che deve avere le sue prerogative e dev’essere eretto per celebrare artefici di umanità e non vittime di un boia. Impassibile e feroce, quello che devitalizza la vittima esegue ordini severi. La sua impresa ultimativa sarà quella di trapanare la testa del condannato per svuotarla dell’essenza umana, che ha in sé il senso del divino. La fontana sbagliata esige che anche quello sia perduto con il sangue che marcisce in un fetido rigagnolo o si essicca in un deserto ostile alla vita.

( Cagli nel centenario della nascita, a cura di A. Calabrese. )

Corrado Cagli

Tra gli Artisti più importanti del '900 italiano (Ancona 1910 - Roma 1976). Formatosi a Roma, soggiornò a lungo a Parigi e a New York. Partecipò attivamente al movimento pittorico moderno, sperimentando tutte le tecniche pittoriche, compreso l'encausto e il mosaico, dapprima nell'ambito della "scuola romana", poi attraverso sottili ricerche formali di una prospettiva quattrocentesca, fino a giungere a composizioni astratte. Si orientò poi verso motivi realistici per tornare quindi a una ricerca di ritmi spaziali e geometrici. Notevole la sua attività grafica e il suo impegno nell'arte monumentale e applicata che lo condusse a importanti realizzazioni di sculture, ceramiche, arazzi e scenografie teatrali, costumi illustrazioni e molto altro...

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