Mirko. Nel tempo e nel mito

La vasta esposizione cagliese (dopo la tappa romana al Casino dei Principi di Villa Torlonia lo scorso marzo che era invece composta da una stringata selezione di 120 opere) è tesa a ben rappresentare in tutta la sua complessità un artista come Mirko che sempre spinge la sua ricerca plastica e pittorica instancabilmente verso molteplici direzioni. Un artista che peraltro fin dalle esperienze giovanili manifesta un deciso interesse per l’arte orafa alla quale è stato non a caso ora in mostra a Cagli dedicato un giusto spazio.
In questa retrospettiva è stato evidenziato il fecondo sodalizio con Corrado Cagli (1910-1975): un legame che solo in certi momenti sembra far trasparire un’eco dell’influsso di Cagli su Mirko che, peraltro, sono legati dalla stessa costante curiosità necessariamente onnivora verso nuovi linguaggi e tecniche da sperimentare senza però dimenticare la grande tradizione. Anche quando si muove in aula ingenti memoriae non fa mai un’operazione di tipo archeologico poiché egli agisce nel tempo ritrovato, per “premunire il futuro” scriveva Vigorelli a proposito di Corrado Cagli. Concetto che trova piena rispondenza anche per l’instancabile spirito indagatore di Mirko.
L’esposizione, posta sotto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Cultruali, è curata da Arnaldo Romani Brizzi e Alberto Mazzacchera, ed è promossa dall’Assessorato Beni e Attività Culturali del Comune di Cagli in sinergia con il Comune di Roma la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino e l’Archivio Cagli in Roma. Prestiti fondamentali delle opere sono concessi dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (Edipo, del 1940, e la Chimera, dello stesso anno) e da enti e prestigiose collezioni private. La mostra, inoltre, documenta con alcune piccole sculture l’intensa attività didattica condotta da Mirko alla Harvard University, Cambridge (Massachusetts, USA) per dodici anni, dal 1957 all’anno della morte, il 1969.

 

Inaugurazione
24 settembre 2011, ore 17:00

Orari di apertura al pubblico
25 settembre ore 10:30
24 settembre 2011 – 8 gennaio 2012
da mercoledì a venerdì 10:00 ? 13:00
sabato, domenica, prefestivi e festivi 10:30-13:00 – 15:00-19:00
lunedì e martedì chiuso
la biglietteria chiude 45 minuti prima

Costi
biglietto: € 7,00 intero; € 5,00 ridotto

Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli

Si tratta di uno dei più monumentali e preziosi palazzi nobiliari di Cagli, eretto dalla famiglia Berardi su preesistenze medievali.
Fu ampliato agli inizi del Seicento e ritoccato nel Settecento dal proprietario dell’epoca, l’architetto Anton Francesco Berardi junior.
Nella prima metà dell’ottocento, sotto gli Agostini-Zamperoli, furono realizzati altri lavori diretti da Michelangelo Boni, allievo di Valadier, l’architetto che curò la ristrutturazione neo-classica del Duomo di Urbino.
La facciata frontale del palazzo è dominata dall’imponente portale in pietra corniola sormontato da un balcone di notevoli dimensioni. Le finestre sono riccamente ornate. Tutte le sale del piano nobile presentano soffitti a volta; la più notevole è quella decorata con lunette, stucchi e affreschi di gusto baroccesco. Il Palazzo Berardi con i suoi stucchi, affreschi, camini, portali, rimane uno degli esemplari più significativi di architettura gentilizia della città di Cagli.
Il Palazzo è oggi sede del CESCO (Centro di Documentazione del Disegno e Maquette della Scultura Contemporanea) diretto dallo scultore Loreno Sguanci che rientra nel progetto più ampio del Polo Culturale di eccellenza di Cagli finanziato dal Mibac e dall’UE.
Le sale ospitano opere di artisti quali Caruso, Amodei, Brook, Lorenzetti, Mattiacci, Sordini, Perugini, Sguanci…, ed è luogo esclusivo di approfondimento e documentazione sulla scultura contemporanea.

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