Neofiti,1934
Olio su carta, 31 x 21 cm
Firmato in basso a sinistra: “Cagli”
Roma, collezione privata
La scelta è iniziatica: l’immersione nell’onda purificatrice consacra all’azione comune uomini nuovi. Immersi simulano la morte, emersi risorgono a vita rinnovata.
Al rito di passaggio si accingono i tre neofiti di Cagli. Un brivido emozionale è evidente nel neofita già nudo e quindi pronto ad immergersi. Il secondo personaggio, con le labbra serrate, la barbetta caprina ed i fianchi ammantati, guarda intanto con occhio inquisitore, severo e terribile nello stesso tempo, il terzo compagno che si sta liberando della veste ed appare al momento con il capo coperto e le mani in vista.
L’iniziato s’immerge nell’acqua sorgente di vita, mezzo di purificazione, centro di rigenerazione. Quell’acqua è dono del cielo, è pervasa dal soffio vitale, è fertile e feconda, è la porta della purezza, è ierofanicamente manifestazione del sacro. Secondo Tertulliano lo spirito divino ha scelto l’acqua tra gli altri elementi, perché materia perfetta, semplice, assolutamente trasparente. Cancella le colpe di chi si accinge a diventare, da neofita, uomo nuovo.
Per la curiosità del lettore sembra opportuno far notare che quella strana costruzione, su di uno scoglio in alto a sinistra, altro non è che la firma del maestro.
( Cagli nel centenario della nascita, a cura di A. Calabrese. )